Ve lo ritrovate di fronte, conciato in quel modo, quasi irriconoscibile, tutto per colpa di una passione che non riuscite a spiegarvi. Una considerazione vi balza in mente, per la testa si rincorrono pensieri e soluzioni, ma il contesto è ben chiaro: sono tre giorni che piove incessantemente, un diluvio costante, senza sosta. Nel bel giardino che tanto avete curato, c’è un pezzo senza prato…
Quella parte vede prevalere la terra che, a contatto con l’acqua (e di acqua ce n’è parecchia) diventa fango, maledetto fango. Tra i mille pensieri che si scontrano come particelle dell’atomo, uno in particolare si palesa istantaneamente: da poco avere fatto il bagno al vostro cane; lavato, pulito, spazzolato, profumato, la perfezione a 4 zampe…
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E perché no, il pelo del cucciolo è (era) di un bianco candido, che brilla di luce propria, impeccabile, siete proprio fieri dell’operazione compiuta. Ritornate nella realtà, perché ve lo ritrovate di fronte, conciato in quel modo, irriconoscibile per l’appunto, colpa del fango…La sua passione!
Non mettiamo in dubbio lo splendore di questo cucciolo…

Ma quel fango chi lo pulisce?
Nero carbone

Dove caspita si è andato a cacciare?
Beh, vedi il laghetto di fango, che fai?

Non ti ci butti dentro?
Fratelli in tutto e per tutto

Doppio lavoro! Evvai!
Il sorriso è sempre quello

Peccato che non valga lo stesso per il pelo
Oh, un bel riposino non glielo vieta nessuno

Così da far asciugare la fanghiglia, sia mai…
Ridiamo da 10 minuti almeno

Guardate quelle zampette!
Mamma, non mi sono sporcato la faccia

Sii felice
Se dovessimo immaginare tutti i proprietari che hanno vissuto un’esperienza simile, inizieremmo a piangere, così, per empatia. Un qualcosa di così traumatico che quasi diventa formativo. Ma i cani sono fatti così, lo accettiamo e li rispettiamo per quello che sono, per quello che rappresentano, ovvero tutto!
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