Sapete che in tutti questi anni non abbiamo quasi mai trattato un aspetto dei gatti davvero interessante, ovvero il loro rapporto con le autorità competenti. Che voi sappiate, avete mai sentito parlare o visto direttamente un gatto avere a che fare con un militare, con un poliziotto in servizio o…Che sappiamo…Ecco, con una guardia museale?
In quest’ultimo caso sapremo accontentarvi, con una delle storie più carine degli ultimi tempi. Essa giunge in Occidente dal lontano Oriente, precisamente dalla città di Hiroshima, in Giappone. Qui si svolge quasi ogni giorno un simpatico siparietto tra due mici e le guardie all’entrata del “Museo dell’Arte di Onomichi“.
Il canovaccio è molto semplice: i due gatti insistono (talvolta con metodi astuti e supportati da un piano ben escogitato) nel voler entrare nel museo; le guardie, per ovvie ragioni, cercano di respingere l’insistenza felina. Un caso che nel tempo ha assunto i contorni della leggenda. Scopriamo assieme il perché!
Come dimenticare uno dei primi incontri?
Soprattutto per le guardie…
La resa dei conti
Sembra il finale di un film d’azione
Ecco l’attacco!
Riuscirà la guardia a resistere?
Ritirata, ma solo per oggi…
Sciocco umano in blu…
Ecco che ci prova il rosso
Magari avrà più fortuna
Avete vinto la battaglia, non la guerra!
Dice il rosso
Un domani entreremo in questo museo!
Promette il nero
Sono diventati famosissimi
Così tanto da essere i protagonisti di molti souvenir
Come ci si comporta di fronte al fallimento? Beh, ci si può arrendere per sfinimento, per svogliatezza, ci si può abbattere definitivamente, oppure si può continuare a crederci, senza mollare mai. Bene, è questo il caso dei due gatti dell’Hiroshima Onomichi Art Museum, due gatti entrati non solo nel mito, ma nel cuore di tutti noi.
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