Questa è la storia di un Jack Russell terrier di 2 anni ed è ambientata in Ucraina. Il cucciolo, addestrato per la ricerca di ordigni esplosivi, prestava le sue capacità per il Servizio di emergenza statale dell’Ucraina che lavorava nella regione di Chernihiv, nella parte nord del paese.
Il cucciolo venne chiamato Patron, che tradotto in italiano vuol dire munizioni. Il suo coraggio e il suo nobile lavoro gli diedero molta notorietà sui social. L’account Instagram del cagnolino infatti vantava più di 55 mila follower. Il suo nobile lavoro venne elogiato da tutti e il suo account era molto seguito malgrado venissero pubblicati pochissimi post.
Il cane, insieme al Servizio di emergenza statale dell’Ucraina non cercava solo bombe nascoste. Si occupava anche di segnalare alla popolazione le aree a rischio presso le quali non era molto pericoloso avventurarsi. Dalle notizie che ci sono arrivate il cucciolo era stato capace di individuare ben 150 ordigni esplosivi.
Nonostante il suo non fosse un lavoro ordinario aveva una quotidianità davvero normale. Viveva in casa con un suo collega, da una famiglia molto amorevole, e passava il suo tempo a riposarsi. Sono presenti anche altri cuccioli addetti alla ricerca di bombe nel territorio di guerra. Inoltre nacque un account Twitter dedicato a tutti gli animali che affrontano la delicata situazione della guerra risaltando il coraggio per omaggiare la loro fondamentale importanza.
In ogni caso il piccolo Patron rappresenta tutti senza ombra di dubbio grazie al grande lavoro svolto nella messa in sicurezza delle zone trattate. Quando la sua giornata lavorativa giungeva al termine il cucciolo riceveva molte ricompense per il suo impegno. Gli operatori gli davano gustosi bocconcini al formaggio o infinite coccole.
Il piccolo Jack Russell Terrier é visto dalla popolazione ucraina come un vero eroe. Ad oggi vanta davvero molti fan e per lui hanno fatto disegni e caricature divertenti. Il Servizio statale di emergenza dell’Ucraina aveva dichiarato sulla pagina Facebook:
Ci motiva a non arrenderci, a tenere l’asticella alta e a lottare con nuove forze. Sappiamo quante persone stanno ancora aspettando aiuto e quante persone credono in noi.
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