Il 13 Marzo di quest’anno, il cane Luno è stato vittima di una spiacevole avventura. Era in areoporto con la sua mamma umana, stavano partendo, ma qualcosa è andato storto.
Nonostante il Luno avesse tutti i documenti e le certificazioni veterinarie. C’è stato un problema con l’identificazione del suo numero di microchip. E, per questo motivo, la dogana ha deciso di fermare il suo viaggio e trattenerlo.
La notizia è subito diventata virale, poiché la sua mamma ha lanciato sul web un appello di aiuto disperato. La donna esattamente dal 13 marzo dorme in aeroporto a Madrid. Diverse associazioni animaliste si sono interessate alla vicenda, tra cui AGERAA , l’associazione che sta cercando di aiutare a risolvere questo pasticcio legale.
Non è chiaro come sia potuto succedere questo e non è chiaro nemmeno come sia riuscito a salire sull’aereo nel suo paese di origine, in Costa Rica. Ma quando è arrivato a Madrid, i controlli sono stati più rigidi.
Le opzioni che offrono ad Andrea, la sua proprietaria, non sono praticabili. Sia AGERAA che l’ufficio legale della PACMA si sono impegnati per cercare di imporre un po’ di flessibilità e criterio. Potrebbero mettere il cane in quarantena e impiantare poi il chip, come si fa per i cani dei profughi ucraini che arrivano con i loro animali.
È in corso una raccolta di firme, per cercare di sostenere Andrea e il povero Luno. Nessuno dice che sia corretto impedire l’ingresso del cane se non rispondente ai requisiti di legge. Ma dato che il problema è un errore umano, sarebbe opportuno risolvere la situazione quanto prima.
Pare che, il 25 marzo, un giudice ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato dell’AGEERAA. Non è ancora potuto tornare a casa tra le braccia della madre, ma sono arrivate le prime buone notizie. Sembra che qualcosa si inizia a muovere!
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