Vuoi riuscire a capire se il tuo gatto ha bisogno di una lettiera nuova ma non sai come fare? Allora non perderti assolutamente questo articolo!
Nel momento in cui decidiamo di adottare un gatto, il nostro primo obiettivo come buoni padroni, dev’essere quello di riuscire a garantirgli un benessere psico-fisico ottimale. La lettiera, anche se può sembrare srtrano, è propio uno di quegli oggetti che ci permette di garantirgli ciò e soprattutto di garantirgli una buona igiene.
Ahimè, le lettiere non sono eterne ed è bene cambiarle basandosi, sia sul tempo, sia sui comportamenti cha ha il nostro gatto nei confronti di quest’ultima.
Appunto per questo, oggi vogliamo elencarti 3 elementi su cui fare affidamento per capire se la lettiera del nostro gatto vada cambiata.
Vediamoli insieme:
Dopo un po’ di tempo dall’acquisto
Come abbiamo accennato in precedenza, le lettiere non sono eterne e, considerando il fatto che quest’ultima viene utilizzata ogni giorno dal nostro gatto, tende ad usurarsi molto facilmente.
Quest’usura, varia, sia in base al materiale di cui quest’ultima è costituita, ma anche in base al comportamento del nostro gatto, ma vediamo meglio il tutto nello specifico nel paragrafo successivo.
Lettiere in plastica
Sicuramente in commercio avrai notato diversi tipi di materiali di cui possono esser costituite le lettiere, ma sicuramente possiamo affermare entrambi che, le più diffuse ed economiche siano quelle in plastica.
Quest’ultime, devi sapere che, hanno una durata media di circa un anno dall’acquisto, dopo di che, sarebbe di buona norma sostituirle con una nuova, anche dello stesso materiale.
Graffi sulla lettiera
Uno dei comportamenti tipici del nostro gatto quando utilizza la lettiera, è appunto quello di scavare e graffiare con gli artigli quest’ultima, prima e dopo ogni suo bisogno.
A lungo andare, questo comportamento va ad intaccare l’integrità della sua lettiera, non rendendola più molto igienica.
Questo perché, i graffi, tendono ad assorbire e catturare lo sporco ad ogni bisogno del nostro gatto.
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