Non aveva più voglia neanche di vivere, non se la sentiva di continuare un’esistenza così priva di affetto, di amore, così piena di dolore. Questo cane stanco di vivere voleva solo lasciarsi andare, abbandonarsi e sì, anche morire, perché non c’erano più sbocchi per lui. E d’altronde, come biasimarlo? Aveva solo provato sofferenza e disagio.
Ciò che però questo quattro zampe non immaginava è che c’era ancora tanto, dietro l’angolo, per lui. Pinky, così lo hanno chiamato, di certo non ci avrebbe mai creduto. Il suo nome era dovuto alle pessime condizioni del suo corpo: il pelo era completamente caduto lasciando scoperta la sua pelle rosa.
Era randagio, nessuno si curava di lui e la sua depressione era talmente tanto evidente che ormai non riusciva nemmeno più a sollevare la testa. Quando qualcuno gli passava accanto, anzi, abbassava le orecchie e sembrava quasi implorare di lasciarlo in pace, di lasciarlo morire perché ormai nulla contava più.
Le cose, però, sono cambiate quando Pinky ha incontrato Gayatri, una volontaria del Rescue Dog of Oregon. Gayatri ha subito capito che il cane non era un caso qualsiasi: aveva bisogno di cure specializzate e, soprattutto, di amore. Il suo atteggiamento rassegnato, infatti, gli avrebbe impedito di guarire.
Così, Gayatri ha preso sotto la sua ala questo cane stanco di vivere. Ha deciso che lei e soltanto lei se ne sarebbe presa cura, insieme, ovviamente, ai veterinari. Ogni giorno, Gayatri si recava nel box di Pinky e oltre a nutrirlo, ha iniziato lentamente a coccolarlo e accarezzarlo. Dapprima, Pinky non reagiva. Poi, ha iniziato timidamente a scodinzolare.
Infine, in maniera quasi incredibile, Pinky ha iniziato a fidarsi. Gayatri gli ha somministrato le terapie, gli ha dato affetto e ha persino… cantato per lui. Sì, e il canto di Gayatri era una vera gioia per Pinky! Piano piano, ha iniziato a reagire e… la sua salute è migliorata. Nel giro di un anno, si è trasformato in un bellissimo cane!
La notizia migliore? Gayatri, alla fine, è diventata ufficialmente la sua padrona. E non poteva essere diversamente: un amore così grande doveva per forza finire con un’unione destinata a durate per sempre, no?