La storia che stiamo per raccontare parla di un orso goloso di miele che vive in Abruzzo. É la dimostrazione che Winnie the Pooh esiste davvero. Si tratta di M20 un orsetto marsicano meglio noto come Juan Carrito. L’animale è divenuto ormai famoso per le varie razzie di cibo che ha fatto a destra e a manca nel territorio.
Il suo ennesimo obbiettivo sta volta sono state le arnie dell’ Apicoltura Colle Salera. Si trattava di un’azienda a conduzione familiare che si occupava della produzione di miele biologico di altissima qualità. L’azienda era anche molto conosciuta a livello internazionale per i vari premi conquistati nei vari concorsi sia in Italia che all’estero.
L’intraprendente Juan Carrito aveva avvistato gli alveari dell’azienda. In piena notte aveva deciso di fare una visita sul posto con l’intento di farsi una bella scorpacciata e così accadde. Ben 4 mila euro era il danno provocato dopo aver rovesciato 5 arnie e aver fatto fuggire altrettante famiglie di api. I gestori dell’azienda non erano rammaricati per l’accaduto anzi, considerarono la vicenda come una sorta di recensione positiva sul loro prodotto.
La famiglia aveva così ironizzato sul fatto, pubblicando sui social le foto che mostravano il disastro che aveva provocato quell’orso maldestro. Flavio Pace conduceva l’azienda insieme a Cecilia, sua sorella e suo padre Walter. L’uomo aveva commentato:
Prendersela con lui? Assolutamente no, siamo noi che abbiamo invaso il suo territorio. La nostra etica mette al primo posto la biodiversità e per noi questa forma di riverenza passa anche dal rispettare in tutto e per tutto l’ambiente che ci circonda. Orsi compresi.
Flavio Pace che aveva avuto una grande esperienza nell’apicoltura nomade in vari posti d’Italia aveva continuato a spiegare:
Non è la prima volta che ci capita di essere bersaglio degli orsi ma è una cosa che mettiamo in conto. C’è da dire che anche la sfortuna nell’ultimo episodio con Juan Carrito ha giocato la sua parte: il parco Nazionale della Majella, dov’eravamo quando c’è stata l’incursione di M20, dà in dotazione agli apicoltori dei recinti elettrici ma quella sera c’è stato un guasto all’impianto e Juan Carrito ne ha approfittato.
Vista la reazione così comprensiva della famiglia Pace nei confronti dell’orso per il danno subìto, tutti gli utenti del social dimostrarono grande ammirazione. Al tempo stesso era scattata in loro la voglia di dare una mano a quelle persone. I commenti che seguirono il loro post spiegavano il loro intento di solidarietà. Un utente infatti scrisse:
Ora so che cosa regalerò a Natale: il vostro miele!
E un altro ancora:
Mi sono appuntata il nome della vostra azienda, sicuramente appena avrò bisogno di miele comprerò da voi.
Il terzo poi disse:
“Bravi, ho appena acquistato il vostro miele!”,
E infine con tono scherzoso un altro aggiunse:
Se Juan Carrito, noto per i suoi gusti raffinati, vi ha scelti, significa che il vostro miele è davvero buono!
L’apicoltore Flavio Pace continuò a dire:
È stata una cosa inaspettata, che ci ha molto stupito. Non era nostra intenzione cercare il consenso della gente, voleva solo essere uno sfogo ironico, ma indubbiamente ci ha fatto piacere vedere che la gente apprezza il nostro modo di fare. In fondo la biodiversità si fa anche con i fatti, non solo a chiacchiere.
L’orso goloso marsicano è ormai un volto noto. Famoso per le sue razzie di cibo a destra e a manca. Infatti il regista Massimiliano Sbrolla aveva dedicato anche un docu-film a lui dedicato: “Il marsicano. L’ultimo orso”. Il cucciolo era figlio di un’altrettanto nota orsa chiamata Amarena e nacque in pieno lockdown. Ha fatto parlare molto di lui a causa della sua voglia di cibo e di esplorazione e col tempo tutti nella zona hanno imparato ad amarlo malgrado la sua vivacità.
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