Fermiamoci per un secondo, un secondo contato, su quello che al giorno d’oggi significa “essere gatti“. Non è semplice, ne dovremmo essere tutti consapevoli, ma è un “lavoro” che qualcuno deve pur fare, giusto? Dormire praticamente per l’intero arco quotidiano, combinare guai indicibili quando si è svegli, ignorare chiunque per il solo gusto di farlo; non sono compiti da poco, eh.
I gatti sono il centro attorno al quale ruotano le attenzioni di tante, ma veramente tante persone. Il loro modo di intendere la realtà circostante ci stupisce sempre di più, nonostante si sia detto e scritto qualunque cosa sul tema. Sapete, siamo giunti ad alcune conclusioni che vorremmo condividere con voi.
Dal nostro punto di vista, ciò che determina l’essere gatto è frutto di un compromesso; esatto, un accordo tra la natura selvaggia che li caratterizza e il forzoso adattamento ai nostri schemi. Tale intreccio conduce i gatti ad azioni che, apparentemente, non hanno molto senso. Sono proprio queste azioni insensate che ci fanno ridere di gusto. Tutto torna.
La Rivelazione
Olio su tela
Un cavaliere e il suo fedele destriero
Classico
Avrà letto il manuale per la perfetta risata malvagia
Dai sì, per forza
L’inverno è alle porte
E lui si fa trovare pronto
Il diavoletto che dice sempre cosa fare
Ecco come ce lo immaginiamo
Importante fare stretching
Non dimenticatelo
Ho bisogno di sfogarmi
Urlo!
Stringi qualcosa tra i denti, ti farà male
Lui:
Il compromesso al quale alludevamo porta, come anticipato, alla rottura degli schemi stessi; distaccamento che si traduce in pura ilarità e divertimento sfrenato. Siamo scaduti nella filosofia? Può darsi, ma è l’unico modo che conosciamo per comprendere delle creature così semplici e allo stesso tempo complesse, in poche parole: speciali!
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