La triste vicenda di cui stiamo per parlare vede come protagonista un cucciolo davvero sfortunato. Il piccolo purtroppo visse per 10 lunghi anni all’interno di un canile e nessuno mai si era proposto per adottarlo.
Come tutti sappiamo i cani sono degli animali molto sensibili e soffrono l’abbandono e la mancanza di un legame forte con l’essere umano. Il cucciolo in questione era stato chiamato Sessantotto come il numero della cella all’interno della quale viveva, in un canile di Palermo.
Il cagnolino aveva passato 10 anni senza l’amore di una famiglia, senza il calore di una casa e senza avere nemmeno un nome. Malgrado fosse un animale tanto sfortunato mantenne in ogni caso un carattere docile e fiducioso dei confronti dell’essere umano.
Ovviamente il suo atteggiamento nei confronti della vita era comunque quello di un animale deluso e molto triste. Aveva passato la sua esistenza in un canile e aveva visto molti dei suoi compagni andare via mentre per lui non arrivava mai nessuno.
Ogni volta che vedeva un essere umano avvicinarsi il piccolo era sempre ben disposto a mostrare la sua dolcezza, scodinzolava e faceva capire che aveva voglia di giocare. Ma ogni volta per lui era l’ennesima delusione. Aveva condiviso la sua cella con molti compagni e andava d’accordo con tutti i suoi simili sia maschi che femmine.
In ogni caso anche gli stessi operatori del canile dove si trovava provavano in tutti i modi per cercare una famiglia pronta ad accoglierlo. Non vedevano l’ora di cambiare la sua esistenza così triste e vuota.
I volontari della struttura ad un certo punto si accorsero che il cucciolo stesse perdendo tanto pelo e così decisero di portarlo dal veterinario per capire le motivazioni. A quanto pare però si trattava di stress in quanto non aveva né problemi parassitari né intolleranze alimentari.
Dopo aver fatto tutti gli accertamenti del caso lanciarono un appello rivolgendosi a chiunque abitasse nella nostra penisola. Il cucciolo aveva bisogno di essere adottato a tutti i costi e avrebbero fatto di tutto per trovargli una casa. Ci auguriamo per il piccolo Sessantotto di trovare al più presto una famiglia amorevole capace di prendersi cura di lui con tutto l’amore di cui necessita e che non ha mai ricevuto.
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