Questo elefante è caduto sulle proprie gambe dopo essere stato colpito da una freccia avvelenata. Era intrisa di una particolare tossina che nella maggior parte dei casi si rivela letale. I bracconieri come è risaputo, sono una piaga per queste specie protette che rischiano l’estinzione.
I cacciatori seguono continuamente queste creature perché le loro zanne hanno un valore molto alto nei mercati illegali dell’avorio. Questo elefante in particolare è stato attaccato in Kenya, nel Parco Nazionale Tsavo. Fortunatamente la sua vita non è andata perduta grazie ad un team di veterinari che ha notato il maestoso animale che giaceva a terra. I medici hanno infatti soccorso prontamente il povero elefante, che altrimenti avrebbe patito una lunga e triste agonia diventando un’altra delle numerose vittime del traffico illegale di avorio.
I medici del David Sheldrick Wildlife Trust e del Kenya Wildlife Service si sono imbattuti presto in questo sfortunato animale. Sono riusciti così a somministrargli le cure necessarie. La prima cosa da fare era rimuovere la freccia e assicurarsi di pulire bene la ferita, per evitare infezioni oltre ai già presenti danni da avvelenamento.
Il trattamento al quale hanno sottoposto l’elefante prevedeva una cura antibiotica per combattere l’avvelenamento e permettere un recupero pieno al paziente. Fortunatamente, ha risposto positivamente alla terapia ed è riuscito a salvarsi, come non sempre succede.
In zone popolate da queste creature rare, i bracconieri rappresentano una vera e propria piaga sociale. L’impegno delle popolazioni che vivono in questi posti insieme ad associazioni di volontari per combattere i cacciatori e proteggere questi preziosi animali aumenta di anno in anno. I cacciatori però trovano sempre nuovi e spietati metodi per arrivare alle loro prede e niente sembra essere mai abbastanza.
Dalla semplice caccia sono passati adesso a vere e proprie tattiche pianificate con cura, come l’avvelenamento dei pozzi di acqua dove si abbeverano gli animali. Il bracconaggio inoltre crea dei veri e propri disagi nei branchi. Si vedono aumentare il numero dei cuccioli orfani e si privano i restanti adulti di leadership.
Il bracconaggio non è un problema circoscritto all’Africa, ma è presente ovunque nel mondo ci sia un animale raro e che possa avere valore se rivenduto nei mercati illegali.
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