In Russia, a Bubonitsy, nella regione di Tver, una famiglia ha dedicato oltre vent’anni alla salvaguardia dei cuccioli di orso bruno, rimasti orfani. Ciascun componente si avventura nella foresta a dar loro da mangiare, sviluppando il metodo migliore al mondo per garantirne la sopravvivenza. In totale, durante questo lungo lasso di tempo hanno tratto in salvo oltre 200 esemplari, lasciandoli liberi.
La famiglia che si prende cura dei cuccioli orfani di orso bruno
Procurano cibo ai piccoli, un mix da lei stessa studiato in base alle caratteristiche dell’animale, mentre per i grandi prepara dei porridge, la tipica zucca di avena, parte della cultura inglese, che garantisce un pieno di energia, durante i periodi di magra.
La famiglia Pazhetnov è composta da Valentin Sergeevich, dalla moglie Svetlana Ivanova e da tre figli, con annessi nipoti. Quattro membri hanno conoscenze specifiche, maturate attraverso un percorso di formazione apposito: oltre ai capofamiglia, hanno deciso di intraprendere tale strada il figlio Sergei e il nipote Vasily.
Il patriarca ha frequentato l’Accademia agricola di Mosca Timiryazev, a cui è seguito un percorso di specializzazione in scienze biologiche. Comunque, è un uomo dalle mille risorse: in precedenza aveva, infatti, portato avanti con successo la carriera di scrittore di libri e persino fiabe. In parallelo, forte del dottorato in Scienze, ha pubblicato articoli scientifici sui periodici di settore.
L’inizio di tutto risale agli anni Settanta, quando la coppia si avviò ad alleviare i cuccioli orfani di orso bruno. Con il passare del tempo hanno capito che era la strada giusta, facendone la loro causa. Anche se li aiutano, cercano di preservarne l’autonomia.
Ad esempio, limitano il più possibile ogni forma di contatto e in queste circostanze indossano varie uniformi, in modo da non essere riconosciuti. Difatti, se gli orsi familiarizzano con l’uomo e sanno di avere le provviste assicurate perdono l’istinto primario di sopravvivenza nella foresta.