La storia che stiamo per raccontare parla di un dolcissimo cagnolino randagio di nome Penny. Il cucciolo viveva in India una terra nella quale il fenomeno del randagismo rappresenta una vera e propria piaga. Infatti parliamo di numeri davvero incredibili, 30 milioni di casi di randagismo e di estrema sofferenza.
Penny era uno di quei cani vittima dell’indifferenza dell’uomo, conduceva una vita davvero triste complice anche la sua condizione fisica. Fortunatamente per lui arrivò il giorno in cui qualcuno pensò di aiutarlo ponendo fine alle sue sofferenze.
Furono i volontari di Animal Aid Unlimited ad intervenire per primi. Quando entrarono in contatto con lui avevano potuto constatare che il cucciolo avesse perso completamente la vista ad un occhio a causa di un incidente stradale.
Penny aveva seguito i volontari presso una clinica veterinaria dove rimase lasciata per essere curato. Quelle persone speravano che il cucciolo superasse la sua condizione attraverso le terapie prescritte.
Il povero cane aveva una parte del viso completamente sfigurata ma fortunatamente l’altra era rimasta illesa. Si trattava di un cane molto spaventato e a causa di questo non riusciva a fidarsi degli esseri umani. Purtroppo aveva sofferto troppo ed era rimasto fortemente traumatizzato.
Malgrado tutto, bastarono alcuni giorni passati all’interno della clinica che il cucciolo iniziava a mostrare i primi segni di socializzazione. Si avvicinava a si lasciava avvicinare dal personale della clinica. Mostrava tanta voglia di vivere e i medici erano entusiasti per lui. Tutti volevano aiutarlo e lui aveva tantissima voglia di guarire e iniziare un’altra vita.
Dopo una serie di cure e visite alla fine il veterinario scelse che sarebbe stato meglio sottoporlo ad un intervento per asportare l’occhio danneggiato. Era l’unica strada da seguire in quanto il rischio di infezione era troppo alto. Penny si riprese molto presto dall’intervento, giocava con gli altri cuccioli, insomma sembrava essere molto felice. Era la prima volta che qualcuno si occupasse amorevolmente di lui e sembrava sentirsi già parte di una famiglia.
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