Morsa dal Bulldog da poco adottato, una donna ha subito l’amputazione del braccio sinistro e adesso adisce le vie legali contro la RSPCA. A seguito del tragico accaduto, la donna reclama un risarcimento di 200 mila dollari, poiché l’ente benefico non l’avrebbe messa abbastanza in guardia dai pericoli.
Il precedente proprietario aveva sottoposto il Fido a terribili trattamenti, tirandone fuori il lato più aggressivo. Ma, sempre stando alla tesi portata avanti dalla parte lesa con la sua squadra di avvocati, l’organizzazione avrebbe omesso dei dettagli fondamentali, nel momento di darlo in affido.
Donna chiede risarcimento all’associazione da cui aveva preso in adozione il Bulldog che le è costata la perdita del braccio
La 49enne si trovava a casa quando è dovuta intervenire per difendere il suo altro cane, Bo, attaccato da Kiwi. Che, di tutta risposta, si è scagliato contro di lei sbranandole un braccio. Impossibilitata a liberarsi dalle fauci dell’animale, Joanna ha invocato i soccorsi, arrivati 20 minuti dopo. Gli operatori hanno faticato parecchio ad allontanare Kiwi, tanto da aver utilizzato il teaser per ben tre volte contro di lui. Trasportata d’urgenza in ospedale, non è stato possibile salvarle l’arto della donna, obbligando l’asportazione chirurgica. Nel frattempo, Kiwi è stato soppresso a seguito dell’accaduto.
La tesi perorata dalla vittima è che la RSPCA si sia macchiata di negligenza e, in ragione del presunto grave errore commesso dall’ente, pretende un risarcimento di 200 mila dollari. Da allora in poi il suo quotidiano è profondamente cambiato, sia dal punto di vista privato che professionale. Prima completamente indipendente, le occorre oggi contare sull’apporto di amici e familiari.
Inoltre, la menomazione fisica le ha provocato delle forti insicurezze. Le conseguenze psicologiche sono state forti, essendo peraltro accaduto nel giardino di casa, in teoria un lungo sicuro. E le è toccato prendersi una lunga pausa dal suo lavoro nel ramo finanziario.
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