Partire in guerra è sempre un’esperienza fonte di stress e pressioni. Non ci si potrà mai abituare all’idea di dover imbracciare le armi, ma i conflitti bellici continuano ancora oggi e quanto accadendo in Ucraina ne costituisce un esempio. Ken Wyrsch, ex specialista, era arruolato da volontario nel corpo statunitense in Iraq per fronteggiare l’ISIS, quando un giorno passò nel campo un cane randagio.
All’inizio i soldati pensavano fosse di qualcuno, ma non seppero dire di no alla richiesta di un po’ di cibo. Successivamente, cercarono informazioni sul suo conto e allora tutto fu chiaro: era un cane randagio, privo di un tetto sicuro e delle provviste minime. Sopravvivere in quelle condizioni era, a maggior ragione, complicato.
Di conseguenza, Ken lo prese con sé e tra i due nacque un legame fortissimo. I due erano uniti da un rapporto simbiotico. Andavano d’amore e d’accordo, perciò fu difficile lasciare la base. In altre circostanze, si sarebbe sentito sollevato, non allora. Sapeva, infatti, di doversi allontanare dal piccolo, al quale aveva, intanto, assegnato il nome di Ollie.
Pertanto, una volta tornato a casa Ken chiamò l’associazione SPCA, spiegandogli la situazione. Ovviamente, il gruppo ne comprese benissimo le ragioni. L’idea di dirgli addio, col “batuffolo di pelo” rimasto, peraltro, in una zona molto pericolosa, gli aveva tolto il sonno. Il mese successivo rifece capolino in Iraq, così da portarselo via.
Non appena lo vide, Ollie scodinzolò tantissimo. Sapeva che era lì per lui e cercò di fargli capire la propria gratitudine. Non provava nemmeno fame e sete, talmente era eccitato. Salito a bordo del primo volo disponibile, iniziò la nuova vita. Seppe ambientarsi immediatamente e da allora in avanti sarebbe rimasto a Ken fino alla fine dei suoi giorni.
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