Alex CarboneI gatti sono quei meravigliosi animali domestici che non solo portano dolcezza nelle nostre case, ma mostrano anche preferenze nelle loro relazioni sociali. Secondo gli studi di etologia felina, infatti, questi adorabili felini spesso scelgono un membro del nucleo familiare come la persona preferita, creando legami speciali e duraturi con loro.
Tuttavia, non tutti i gatti sviluppano legami positivi con tutti coloro che li circondano. Alcuni gattini possono manifestare avversione o antipatia verso certe persone a causa di problemi durante la fase di socializzazione, esperienze negative o traumi vissuti in passato. Se la socializzazione è stata scarsa o inesistente, è probabile che il felino sviluppi paura o ansia nei confronti delle persone.
Gli esperti indicano che ci sono segnali che potrebbero indicare di non essere la persona preferita del proprio gatto:
Il gatto si nasconde quando ci si avvicina
Se il gatto cerca rifugio in posti come il divano, l’armadio o sotto i tavoli quando ci si avvicina, potrebbe essere spaventato. Una postura curva del corpo, la coda abbassata, le orecchie rivolte all’indietro e le pupille dilatate possono essere segni di stress e ansia, quindi è importante affrontare il problema in anticipo.
Il gatto evita il contatto
Potrebbe, infatti, non dimostrare più lo stesso affetto di prima ed evitare interazioni specifiche, come dormire accanto a noi o ricevere coccole. Anche evitare il contatto visivo e rifiutarsi di essere preso in braccio può indicare la mancanza di un legame forte, spesso causata da una manipolazione scorretta o forzata.
Il gatto mostra aggressività
Ringhi e sibili fanno parte del linguaggio dei gatti per esprimere disagio e dispiacere. Se il gatto mostra questi comportamenti quando viene rimproverato o costretto a fare qualcosa che non vuole, è importante dedicare più tempo a capire le sue preferenze e necessità.
Il gatto attacca
Se il gatto morde o graffia, potrebbe essere sintomo di un problema comportamentale più profondo. Elevati livelli di stress, ansia o persino malattie potrebbero essere alla base di questo comportamento aggressivo, pertanto è consigliabile consultare un veterinario specializzato in etologia per affrontare la situazione adeguatamente.
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Anna La Riccia
