I ragni appartengono agli ordini degli aracnidi e sono delle creature particolari che suscitano reazioni contrastanti nelle persone. Alcune persone invece li amano poiché mangiando gli insetti mantengono le nostre pulite durante i mesi estivi, altre invece sviluppano una paura irrazionale nei confronti di questi animali. Tuttavia, è vero che, a volte, le dimensioni di alcuni ragni possono alimentare la sensazione di terrore, disseminando ancor di più la paura nella gente. Un fossile enorme è stato ritrovato in Australia ed è 5 volte più grande della tarantola Golia, la più grande al mondo.
Anche chi non soffre di aracnofobia avrebbe avuto paura di un ragno delle dimensioni del fossile ritrovato
Di recente, in Australia, un gruppo di ricerca dell’Università di Oxford ha scoperto un enorme fossile di un ragno. Le sue dimensioni sono gigantesche per la sua specie, tanto da essere 5 volte più grande della Tarantola Golia, nome scientifico Theraphosa blondi. Si tratta di una specie talmente antica che l’uomo ancora non esisteva sulla terra.
In epoche remote, nel Miocene, un ragno, battezzato Megamonodontium mccluskyi, si stagliava come uno dei rari reperti ben conservati di quell’era. Attraverso approfondite ricerche scientifiche, è emerso che questo antico ragno è un antenato diretto di alcuni dei ragni che popolano ancora oggi il nostro pianeta. La sua eredità genetica si è tramandata attraverso le ere, un legame sorprendente che connette il passato remoto alla vita contemporanea.
Tale esemplare appartiene alla famiglia botola e questi ragni sono ancora presenti oggi in diverse varietà in tutto il mondo. Il loro nome deriva dal loro modus operandi: scavano nel terreno e afferrano le loro prede non appena si avvicinano. È un metodo di caccia radicalmente diverso dalle ragnatele intricate a cui siamo abituati nel nostro ambiente quotidiano. Questi ragni attuali tendono a essere di dimensioni più contenute, un adattamento evolutivo che favorisce la loro sopravvivenza. La selezione naturale ha progressivamente ridotto le loro dimensioni nel corso del tempo, differenziandoli notevolmente dal ciclopico Megamonodontium mccluskyi di un’epoca passata.