Negli ultimi tempi, le campagne contro gli allevamenti di carne canina hanno fatto crescere l’attenzione su una realtà poco conosciuta ma terribilmente crudele. Questi allevamenti, diffusi in alcune parti del mondo, sono oggetto di forti critiche per le condizioni in cui vengono tenuti i cani. Molti animali vengono salvati grazie agli sforzi di organizzazioni dedicate, ma il processo non è sempre semplice. Ogni cane ha la sua storia e il suo modo di reagire alla libertà. Robin, ad esempio, è stato l’ultimo cane ad essere salvato dall’allevamento di carne a Yongin, e nei suoi occhi si leggeva il terrore, la paura di quello che avrebbe incontrato fuori dalla sua cuccia.
Consumo di carne di cane a Yongin: salvati 50 cani
Robin è stato l’ultimo di 50 cani salvati da un allevamento di carne e da un macello a Yongin, in Corea del Sud. L’industria della carne di cane, seppur in declino, rimane una realtà in alcune parti del mondo, e le campagne per chiudere queste strutture sono in continua crescita. Quando Robin è stato trovato, era disorientato e impaurito. Non si rendeva conto che stava per essere liberato da una vita fatta di gabbie metalliche e privazioni. Come gli altri 49 cani, viveva in condizioni disumane, senza acqua né cibo, ed era destinato alla macellazione.
Le autorità locali avevano chiuso il macello, e grazie a un intervento tempestivo da parte di gruppi come Humane Society International/Korea, LIFE, Korean K9 Rescue e la Yongin Animal Care Association, è stato possibile salvare tutti i cani presenti nella struttura. Gli animali sono stati trovati rinchiusi in gabbie di metallo, in un ambiente sporco e privo di cure. L’intervento è stato fondamentale non solo per evitare la loro soppressione, ma anche per garantire loro una nuova vita.
Robin ha mostrato grande paura nel lasciare la sua cuccia, segno di quanto l’isolamento e la vita in cattività abbiano condizionato la sua psiche. Anche se la sua cuccia era solo una gabbia fredda, era diventata l’unico spazio che conosceva. Tuttavia, grazie all’impegno delle organizzazioni, ora avrà l’opportunità di scoprire una nuova vita, lontano dalla crudeltà dell’allevamento di carne.