Ancora oggi i cani sono spesso vittima di soprusi e abbandoni. Per fortuna, così come sa essere distruttivo, l’uomo può anche compiere buone azioni, in grado di cambiare le vite dei nostri fedeli amici a quattro zampe. Il lavoro encomiabile dell’associazione Borders sin fronteras ha fatto sì che diversi border collie in Spagna si riprendessero da esperienze traumatiche subite in passato.
Border sin fronteras: l’associazione i border collie meno fortunati
Grazie alla passione e alla generosità dei volontari (la struttura è composta, in totale, da 10 membri) molte storie hanno avuto il lieto fine. Qualcosa di impossibile senza il provvidenziale intervento in casi critici.
Ad esempio, Lana e Diana venivano tenuti in condizioni riprovevoli: incatenati giorno e notte, non avevano mai modo di muoversi. Appurato lo stato in cui versavano, l’organizzazione ha restituito loro la libertà, trovando dei nuovi proprietari, disposti a riempirli di tutte le attenzioni che meritano.
E che dire poi di Irene, o come viene chiamata oggi Stella, un cagnolino al quale è stata amputata una zampa. Per consentirle di riacquistare la mobilità, il gruppo ha lanciato una campagna di raccolta fondi, avente l’obiettivo di donarle un carrello.
Attraverso una prolifica attività sui social, Borders sin fronteras racconta varie storie toccanti, dimostrando, con la massima trasparenza, la serietà del proprio operato. I donatori sanno bene dove viene investito il loro denaro.
Purtroppo, in tanti adottano esemplari di questa razza al fine di sfruttarne le capacità, salvo poi voltare le spalle nel momento in cui smettono di essere funzionali.
I border collie Meño e Tobi, padre e figlio, hanno rischiato di essere soppressi dopo che un cacciatore aveva deciso di non occuparsene più.
Gli assistenti si sono prodigati per scongiurare il tragico destino, portandoli in un canile, in attesa che qualche famiglia sia disposta a concedere una seconda occasione. Questo e tanti altri racconti sono disponibili sui canali social ufficiali dell’associazione.
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