Il protagonista di questa storia, è un cane anziano di nome Rocky. Il poveretto, già in tenera età, era stato abbandonato, e al momento dell’incontro con Beth e Michael Clark aveva già la bellezza di 17 anni. I due, vedendo il cagnolino in gabbia, capirono che non poteva vivere il resto della sua vita ancora in quel luogo, e così, lo resero parte della famiglia. L’obbiettivo di Rocky, però, era farne parte al cento per cento, conoscendo anche la sua futura sorellina.
Ho visto questo cane magro, dalla faccia grigia e ho detto a mio marito: ‘Dobbiamo adottare lui’.
Ha affermato Beth.
Non avevamo nessuna intenzione di lasciare che quel vecchietto morisse in una gabbia.
Al momento dell’adozione, però, Beth non se la stava passando bene, la donna purtroppo aveva da poco subito un aborto spontaneo. Il dolce Rocky, le è stato sempre molto vicino, supportandola in ogni momento in cui lei ne avesse bisogno. Fortunatamente, la ragazza, ebbe un altra occasione, una nuova gravidanza, e quando tutti appresero la notizia, fecero i salti di gioia.
Rocky non se n’è accorto fino a quando non ho iniziato a mostrargli il pancione, ma è stato molto dolce. Piano piano, ci ha visto preparare la casa per accogliere nostra figlia e lui si è adattato molto bene. Quando non mi sentivo bene, lui mi è sempre stato vicino.
Nonostante l’età, Rocky, voleva a tutti costi conoscere la sua sorellina. Ma, in quel periodo, purtroppo, iniziava a non passarsela molto bene, era molto malato. Tanto, che i veterinari volevano ricoverarlo. A quel punto però, la coppia non se la sentì, di rinchiuderlo in gabbia ancora, per farlo sottoporre a cure che oramai erano incerte.
Volevamo essere insieme a lui fino alla fine.
Così, portarono Rocky a casa, nel momento in cui iniziò a riprendersi leggermente, ma ormai si stavano tutti preparando a dirgli addio. Il cane però, riuscì a resistere per settimane, come se volesse davvero aspettare la nascita della sorellina Clark. Poco dopo, la piccola fu presentata a Rocky, che la annusò e felice cercò di accarezzarla con la testolina.
A quel punto, però il cagnolone stentava a stare in piedi, e proprio la sera del tanto atteso incontro, emise lamenti così strazianti, che la sua famiglia comprese che non era giusto farlo soffrire ancora. Così, telefonarono a un veterinario, e abbracciarono il dolce cagnolone, finché non si addormentò per sempre.
Non riusciremo mai ad accettare il fatto che non sia più con noi. Lo amavamo più di quanto le parole possano descrivere.
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