Cane avvelenato: il padrone condivide una lettera sul web e commuove gli utenti.
Si tratta della storia del povero Beethoven, ucciso dalla cattiveria di qualche essere spregevole. Il suo padrone, Max Piro, ha deciso di non rimanere in silenzio di fronte a tale ingiustizia e ha pubblicato una lettera su Facebook, che sembra essere scrittra da Beethoven in persona.
Una mattina, dopo una passeggiata di fronte casa, qualcosa è cambiato. Sono stato male, e dopo 4 giorni di agonia e dolori troppo forti, ho chiuso gli occhi per sempre. Ieri mattina, 23 febbraio, alle ore 07:15, il mio cuore ha smesso di battere. Sono stato avvelenato, da qualcuno che non sa amare, ma solo odiare i cani. Ho sentito il mio papà piangere e disperarsi, ma era ormai troppo tardi. Ora riposo in pace, ma nel mio nuovo mondo corro felice. Perché so che un giorno rivedrò il mio papà e nessuno ci dividerà.
Recita così, la lettera pubblicata sull’account Facebook di Max Piro, come denuncia a questi atti spregevoli. La realtà di questi eventi, non è così distante come si crede. Infatti, nel 2022, sono ancora tanti i cani che vengono avvelenati e uccisi senza nessun motivo apparente.
O meglio, coloro che compiono questi atti, tendono a giustificarsi col fatto che il cane dia fastidio. Ma è davvero una giustificazione? Non esiste un motivo valido per cui qualcuno abbia il diritto di porre fine ad una vita, qualunque essa sia. Non si tratta di giusto o sbagliato, ma di umanità. Qualsiasi animale merita di vivere, così come qualsiasi persona.
L’intera lettere condivisa sul web riguardo il cane avvelenato
La lettera condivisa su Facebook, ha fatto ovviamente il giro del web. Il nostro amico Max Piro, purtroppo stenta a superare questo gravissimo lutto. I legami che si creano tra cane e padrone, sono infatti molto più forti di quanto una persona senza animali domestici possa pensare. Max Piro ha infatti affermato che la sua vita è vuota da quando il suo amico Beethoven non gira più per casa, ed è inaccettabile che nessuno stia pagando per questa morte ingiustificata.
Beethoven, nella sua lettera, racconta la sua storia. Il povero cane aveva solo 7 anni, scrive Max, ed era molto felice di vivere col suo papà. Si trattava di un Labrador, e a Fagnano, nella cittadina in cui viveva, aveva tanti amici. Fino a quando qualcuno non ha deciso di compiere quest’atto tremendo.
Riteniamo importante ricordare Beethoven, e denunciare atti come questi, che, purtroppo, sono all‘ordine del giorno.
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