Si chiama Dolly ed è un cane da salvataggio e madre di cinque figli, da cui è stata accidentalmente separata troppo presto. Due anni fa la fotografa di animali domestici Holly Blair ha deciso di adottarla, pur non sapendo nulla della sua razza e della sua vita prima.
Si è avvicinata una bambina che mi ha chiesto se fosse disponibile, perché aveva il cartello ‘adottami’ appeso al collo. Io ho mentito e ho detto ‘no’ ed è stato allora che ho capito che probabilmente volevo tenerla per me. L’ho adottata e siamo diventate Holly e Dolly. -Ha raccontato Holly.
La donna si è innamorata all’instante di lei, i loro cuori erano già sincronizzati. Di Dolly si sapeva solo che l’avevano salvata da una riserva settentrionale e poi sterilizzata in una clinica locale.
Non sapevano niente. Era proprio come un punto interrogativo. Non avevo idea di quando fosse arrivata. Ho dovuto capire tutto mentre andavamo avanti. -Ha detto Holly.
La donna però era sicura di una cosa: il cane aveva appena partorito. Lo dimostrava in tanti piccoli atteggiamenti e comportamenti, come se avesse l’istinto materno fortissimo e non sapesse con chi sfogarlo. Correva verso qualsiasi cucciolo vedeva e lo annusa freneticamente e in modo agitato. Ha continuato per più di un mese con questi comportamenti.
Holly voleva fare a Dolly un test del DNA, per capire la sua razza e capire i suoi bisogni, per prendersi cura di lei al meglio.
Sono molto interessata alla psicologia dei cani, alla loro personalità e al modo in cui aiutarli al meglio. Penso che la razza abbia un ruolo importante in questo. -Spiega la donna.
Utilizzando un kit di test di Embark, Holly ha scoperto che Dolly è per il 43% Pastore Tedesco, per il 31% dei Grandi Pirenei e ha anche qualche Elkhound norvegese e Husky siberiano tra i suoi antenati.
Per la donna è stato molto utile sapere la razza, perché ad esempio già adesso Dolly mostra la tipica “zampa dei Pirenei“, un comportamento per loro molto comune che li vede “tenersi per mano” o sollevare le zampe come parte della loro comunicazione. Oltre alle razze di provenienza, dai risultati del DNA si è evinto che fosse imparentata con un altro cane nel registro Embark.
Era una corrispondenza del 60% del DNA, che significa che sono o fratelli o genitori e figli. Ha circa un anno e hanno capito subito che doveva essere uno dei suoi piccoli.
Holly era sopraffatta dall’emozione dopo aver scoperto che almeno uno dei cuccioli di Dolly era vivo. Ha immediatamente contattato il proprietario. Il cucciolo si chiama Juice ed ha più di due anni adesso, anche per il suo proprietario è stato un momento magico incontrarli.
Quando abbiamo adottato Juice ci avevano detto che il resto della cucciolata lo avevano abbandonato. Sono stati trovati sotto un portico, senza la madre. Scoprire che invece sono stati separati solo per una specie di incidente è stato un momento davvero dolce. – Ha detto Adam, il proprietario del cucciolo.
Affinché si verifichi una corrispondenza del DNA, entrambi i proprietari di cani devono utilizzare il test del DNA dell’azienda ed essere registrati nel loro sistema.
Holly e Adam stanno organizzando di vedersi quest’estate, per permettere ai loro cani di ritrovarsi. Sarà sicuramente un momento unico ed emozionante!
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