Il fenomeno del randagismo è ancora troppo diffuso. Le strade sono piene di animali randagi, nonostante esistano associazioni di salvataggio animali che si preoccupano di recuperarli dalla strada e dargli riparo in un canile. Tuttavia, seppur al caldo e con del cibo, il rifugio per un cane non è il posto migliore. Tutti questi cuccioletti vorrebbero una propria casa con una vera famiglia che li ama. Purtroppo non tutti sono così fortunati e molti restano in queste strutture per anni o addirittura, per sempre.
Lungodegenza per un cane del rifugio: tutti lo ignorano
I canili sono stracolmi di animali che cercano una famiglia, un po’ di amore e di serenità. Quando si decide di adottare un animale e si va in queste struttura, ci si trova davanti ad una una scelta difficile, perché purtroppo ce ne sono tantissimi. La maggior parte delle persone scegli animali tendenzialmente sani e cuccioli, in modo che possano crescerlo e non avere problemi dal punto di vista dell’adattamento o comportamentali. A risentire di questa scelta sono i cani più anziani o quelli malati, che solitamente non vengono scelti mai, o quai mai.
Questo è un po’ quello che è successo a Nicholas, un dolcissimo cagnolino adulto, meticcio, dal mantello scuro e con una striscia bianca sulla testa che si continua sul muso. Ogni volta che entrava qualche adottante nel rifugio lui faceva di tutto per farsi notare ed iniziava a scodinzolare dalla gioia, ma puntualmente la scelta non cadeva mai su di lui. Questo episodio si è ripetuto centinaia di volte. Tantissimi cani sono andati via, passando sotto i suoi occhi e questa cosa lo distruggeva. Pensava di non essere abbastanza bravo, di non meritarselo, ma in lui non c’era niente che non andava.
I volontari hanno provato in tantissimi modi a diffondere informazioni su di lui e sulla disponibilità di adottarlo, ma nulla. Poi un giorno avvenne il miracolo. Chiamò una donna dicendo di aver notato Nicolas al rifugio qualche giorno fa e che da quel momento non ha mai smesso di pensare a lui. Fu amore a prima vista, tant’è che la signora il giorno dopo si è recata in rifugio per prenderlo. Finalmente, dopo anni, anche Nicholas ha una famiglia tutta sua e può scorrazzare felice nel suo giardino, senza essere confinato in quella gabbia.
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