Sabrina MStrappalacrime la storia di questa cucciola che stringe forte il suo peluche prima di essere soppressa.
Sempre più frequenti sono ormai i casi di sovraffollamento dei rifugi dove i cani vengono scaricati come abiti ormai vecchi. Questa situazione di sovrappopolazione dovuta alle non adozioni o al numero elevato di nuovi ingressi porta ad una unica soluzione: la soppressione.
Indubbiamente non è mai la prima opzione vagliata dai volontari, ma spesso si vedono costretti a farlo per una serie di circostanze. La storia di cui vogliamo parlare oggi ha come protagonista Layla, una giovane pitbull che rischiava di essere soppressa.
La cucciola era stata abbandonata presso il rifugio Rescue Dogs Rock NYC da quella che pensava essere la sua famiglia. Il pretesto fu quello si non avere più un briciolo di tempo da dedicarle, ma fortunatamente, la sua vita è cambiata giusto in tempo.
Una volta a rifugio, Layla accusò l’abbandono in maniera infinita, perché era molto legata ai proprietari e soprattutto ai bambini.
“Abbiamo letto gli appunti lasciati dal suo proprietario, in cui si diceva che aveva 5 figli e altri due cani e che non poteva prendersi cura di tutti loro perché aveva troppi animali domestici. È stato molto triste e devastante”
Nonostante la tristezza derivante dall’abbandono, Layla si dimostrava molto socievole con i volontari. Forse era il suo piccolo peluche la chiave della sua forza: lo aveva portato con se da casa e lo scarrozzava ovunque lei andasse.
A remare contro la lenta ripresa di Layla c’erano le regole del rifugio alle quali bisognava attenersi. Una tra le tante prevedeva la soppressione dei cagnolini non adottati entro un limite di tempo massimo. Layla, purtroppo, era già in lista da un po’.
I volontari si impegnarono molto per cercare un’adozione per la cucciola e fortunatamente ci riuscirono. Layla tornò ad essere nuovamente felice non appena si trasferì nella nuova casa. Ogni nuovo giorno rappresentava un passo in più lontano dal suo triste passato.
Anna La Riccia
