Dalle storie di maggiore sofferenza è possibile trarre grandi insegnamenti. Prendiamo questi due poveri cani, che conducevano un’esistenza di strada. Costretti a cavarsela in totale autonomia, avevano conosciuto la parte buona e meno buona della società. Alcuni infelici incontri ne avrebbero potuto contaminare l’animo, rendendoli timorosi nei confronti degli sconosciuti. Eppure, con la soccorritrice, di nome Vovka, si comportarono in maniera egregia.
Fuori spaventosi, ma con il cuore di panna: i cani “adottano” un trovatello
La volontaria capì al volo che i “bambini pelosi” nascondevano un segreto, ma quale? Le idee erano tante e confuse. Prima doveva avvicinarli, anche se con discrezione. Difatti, per quanto fossero due angioletti era meglio evitare di provocarli. Era essenziale far loro intendere di essere venuta in pace, altrimenti, qualora si fossero sentiti in qualche modo minacciati, forse avrebbero reagito. E, viste le dimensioni, era ancora di più il caso di andarci cauti!
Con il fuoco non si scherza, perciò ebbe massimo riguardo sulle prossime mosse. Una volta approcciati, Vovka notò che il Rottweiler portava in bocca una piccola creatura, rivelatasi… un gattino! Mezzo cieco, pieno di pulci e con il pus a ricoprirle l’intero musino, suscitava una naturale apprensione. Vovka li portò in un luogo sicuro, dove si prese cura del felino. Riuscì a rimuovere le pulci dal micio, tremante dalla paura. Innervosito, finì per graffiarsi.
Eppure, sopravvisse e mentre veniva lavato, i due fidi rimasero entrambi seduti a guardare senza batter ciglio. All’ingresso di un vicino si alzarono e coprendo il gattino con il loro corpo invitarono l’estraneo a stare lontano. I grugniti erano un chiaro invito a girare alla larga. Malgrado la madre fosse probabilmente morta, il cucciolo fu fortunato a sufficienza da trovare degli splendidi angeli custodi e alla fine seppe riprendersi.
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