Al centro di recupero animali di Sakule, vicino Belgrado, una sera giunge la telefonata di un contadino. L’uomo si dice preoccupato, ha sentito dei rumori provenire dal retro della sua stalla mentre era preso dalla semina ed entrando… eccoli lì! Una mamma cagnolina che proteggeva e allattava i suoi piccolini.
Sembrava un lavoro semplice per il centro, quindi il capo ha incaricato Pavel e Nikol, i due più giovani del team. I ragazzi giunti alla fattoria e accolti dall’uomo tentano ben presto di avvicinare la madre, ma sembra impossibile. Lei è estremamente protettiva. Ogni tentativo sembra solo peggiorare la situazione.
I ragazzi del centro si ritrovano fuori dalla stalla, ormai a corto di idee, quando ad un tratto notano la madre uscire dal retro della struttura.
“Sarà sicuramente andata in cerca di cibo”
sussurra Pavel.
Nikol suggerisce di seguirla. Ben presto i due si rendono conto che in realtà non aveva nulla a che vedere con le provviste.
La madre, dopo essere arrivata ad una strada sterrata lì vicino, si ferma sul ciglio, come ad aspettare, e dopo qualche minuto torna indietro a controllare i piccoli.
I ragazzi senza farsi notare, ben appostati vicino a delle grosse siepi, trovano interessanti gli spostamenti della cagnolina. Lei tornerà lì nello steso punto ogni 15 minuti circa, facendo avanti e indietro. Questo incuriosisce non poco i due, che al momento propizio si avvicinano al punto dove la cucciola di solito si ferma e trovano la risposta ai loro dubbi. C’era una lettera con su scritto:
“Hanno bisogno di una casa, ma noi non possiamo dargliela”
Era chiaro che i piccoli erano stati abbandonati e la madre tornava in quel posto per vedere se i loro padroni sarebbero tornati a prenderli.
La storia stringeva il cuore di Pavel e Nikol. Muniti di scatola i due tornarono nella stalla e quasi per magia, la mamma cagnolina si placa. Lei aveva capito… non sarebbero tornati.
La famigliola è stata così portata al centro di cura e recupero di Sakule, denutriti e stanchi sono stati riabilitati e la tranquillità ritrovata.
Nadati, così hanno chiamato la madre. In serbo sta per “Speranza”. Quella cucciola ha imparato qualcosa ai due giovani quella sera. Ora hanno di nuovo una casa e tutto è andato per il meglio.
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