Purtroppo, il problema del randagismo è molto serio e, a questo, si aggiunge con poca positività il numero elevatissimo di pelosetti che finiscono in canile. Purtroppo, non in tutto gli Stati del mondo, in materia di cagnolini, vigono le stesse regole. Ed è così che, giorno dopo giorno, si sente parlare sempre di più di un qualcosa che in moltissimi luoghi iniziano a fare: l’eutanasia. Molto spesso, i canili, le cittadine, gli Stati, non possono sobbarcarsi le spese mediche o di mantenimento dei tantissimi cani presenti nei rifugi.
Ed è così che si ricorre all’eutanasia quando si è allo stremo delle forze. Ora, non siamo qui per giudicare questa pratica e gli Stati che decidono di adottare questo metodo, un pò opinabile. Ma per raccontare la storia commovente di questo dolcissimo pelosetto.
Lui si chiama Jax e la sua vita non è stata bellissima, fino ad un certo punto. Questo perché venne prima abbandonato in mezzo ad una strada dalla sua precedente famiglia. E poi confinato in una gabbia di cemento per la restante parte dei suoi giorni. Tutto ciò fin quando non arrivò il giorno in cui avevano programmato la sua eutanasia.
I volontari del rifugio, che si chiama Clayton County Animal Control, in Georgia, non volevano gettare la spugna. Avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di salvare il piccolo Jax da morte certa. E, così, iniziarono a fargli moltissime foto ma, ad un certo punto di accorsero di un comportamento strano del cagnolino: si era messo a fissare la porta d’ingresso del rifugio in maniera persistente.
Alcuni di loro dissero che sembrava che il cane avesse capito che quello era il suo ultimo giorno di vita. E che, mentre aspettava l’eutanasia, ancora sperava che qualcuno sarebbe comparso a salvarlo. E, amici miei, un miracolo, perché accadde proprio questo.
Una coppia aveva saputo della sua storia ed era accorsa ad adottarlo pur di non fargli esalare l’ultimo respiro. Loro lo salvarono!