Sono anni che in medicina veterinaria si utilizzano le protesi per animali che hanno perso un arto. Solitamente questo intervento si fa per i piccoli animali, cane e gatto principalmente, ma mai è stato vista una protesi in un animale mastodontico come l’elefante. Il primo caso si trova in Thailandia, in un centro di recupero per pachidermi.
Elefante perde un arto per una mina antiuomo: sostituito con una protesi
In Thailandia esiste un centro di recupero per elefanti con diverse problematiche, Friend of the Eastern Elephant Foundation (FAE). Qui sono ricoverati animali che hanno bisogno di aiuto e che in libertà non sarebbero in grado di sopravvivere. Tra i ricoverati c’è Mosha, un piccolo elefante sfortunato. Il giovane pachidermia all’età di soli 7 mesi ha assistito all’esplosione di una mina antiumano che ha gli ha provocato gravi lesioni, causandogli la perdita dell’arto anteriore sinistro. Una vera e propria tragedia se si considera che si tratta di un animale giovanissimo.
Per questo motivo i medici veterinari ed il team di volontari che si occupano degli animali hanno deciso che non potevano lasciarlo morire così, né tanto meno hanno optato all’eutanasia, bensì hanno pensato di provare a mettere una protesi. Per un animale di grossa mole come un elefante non era un’operazione affatto difficile e date le dimensioni, non era nemmeno sicuro che il pachiderma riuscisse a gestirla ed a sostenere il suo peso.
Invece, contrariamente a quanto si pensava, Mosha si adattò ben presto alla sua nuova gamba e grazie a queste persone, ora può condurre una vita il più normale possibile. Tuttavia la riuscita dell’intevento dipende anche dal soggetto, poiché, ad esempio, nello stesso rifugio, dopo Mosha, anche Motola ha ricevuto una protesi, ma lei non l’ha presa molto bene come il suo compagno. Resta comunque un’operazione sorprendente, in grado di migliorare la vita di questi animali.
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