In qualsiasi posto, tra qualsiasi essere vivente, uomo e uomo, uomo e animale e uomo e animale e animale, si creano dei legami speciali. Dopo una perdita il vuote che si prova è qualcosa di incolmabile. Questo è quello che ha lasciato un elefante, morto all’età di 55 anni nel santuario in cui era stato trasferito.
Pocha è il nome dell’animale in questione. Nel 2020 è stato firmato un accordo tra lo zoo del Brasile e quello del Mezoda, in Argentina per trasferire Poche e la sua piccola figlia Guillermina. Qui, date le condizioni di salute precarie della mamma, avrebbero potuto ricevere tutte le cure e le attenzioni del caso.
Nel giugno del 2020, dopo cinque giorni di viaggio i due elefanti sono arrivati nel santuario del Mato Grosso in Brasile. Pocha ha dato alla luce sua figlia Guillermina negli anni Ottanta. Da quel momento non si sono mai separate. Per questo le autorità hanno deciso di trasferire le due inisieme.
Purtroppo quest’anno Pocha si è spenta all’età di 55 anni. Le condizioni di salute dell’animale sono peggiorate in maniera precipitosa nell’ultimo periodo e non ce l’ha fatto. L’elefante ha lasciato una grande tristezza nel cuore di sua figlia, ma anche il tutti coloro che avevano avuto modo di conoscerla e che vi si erano affezionati.
La scena più toccante è stata sicuramente quella in cui Guillermina si è resa conto che aveva perduto sua madre. Infatti la piccola ha lanciato un urlo di dolore. Tutti gli altri elefanti del santuario si sono riuniti intorno a lei per mostrale il loro conforto.
Solo pochi giorni prima della sua morte, i funzionari del santuario le avevano fatto un’iniezione di vitamine per far si che potesse riprendere le sue forze. Purtroppo non ce l’ha fatta. Pocha ha lasciato un segno indelebile sia nel santuario brasiliano che in quello argentino dove l’avevano trasferita.
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