Il pesce in questione è l’Asprete o Romanichthys valsanicola e vive sul nostro pianeta da ben da ben 65 milioni di anni. Questo pesce appartiene alla specie ittica più antica al mondo. Si pensava fosse ormai estinto invece, un biologo rumeno di 30 anni, Andrei Togor ha avuto la fortuna di conoscere di persona questa rara specie. Egli è riuscito ad individuarne 12 bellissimi esemplari.
Il biologo Andrei, a fine ottobre, mentre svolgeva i suoi soliti studi sulla fauna marina del fiume Valsan, notava, sotto a dei sassi, un gruppo di asprete. Togor rimase paralizzato davanti alla visione, in quanto si pensava fosse ormai scomparso. Questa razza fu avvistata per la prima volta lungo lo stesso fiume da uno studente in biologia, suo concittadino, nel 1956.
Negli ultimi 50 anni, a causa dell’uomo, l’asprete ha rischiato di scomparire per sempre. All’inizio del 2000 si credeva ce ne fossero circa 200 ma poi, a causa della costruzione di alcune dighe idroelettriche lungo la rete fluviale, in alcuni tratti del fiume non ci rimase più acqua. E così, questo antico pesce ha visto ridurre subito il numero dei suoi esemplari, come non era mai successo prima.
L’asprete è un pesce molto schivo, vive e si nasconde sotto i ciottoli del fiume Valsan e si muove soltanto di notte. Grazie alla scoperta del biologo Andrei Togor si pensa ne possano esistere molti più esemplari di asprete. Resta soltanto un grande problema, cioè l’incognita della sopravvivenza di questa rara specie, messa sempre più a dura prova dalle opere compiute ogni giorno dall’uomo lungo il fiume in cui risiede il suo habitat naturale.
Come sempre, i nostri amici animali sono nelle mani dell’uomo che, attraverso il suo intervento potrebbe farli sparire per sempre oppure scegliere di salvarli e lasciarli vivere in pace nel loro ambiente naturale
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