Durante delle esercitazioni militari nelle foreste dell’Estonia, un soldato stava aiutando un cucciolo peloso ad uscire da una situazione di vita o di morte.
Si chiama Erich Jyri Prikko ed è un membro delle forze dell’ordine estoni e recentemente è stato il protagonista di una vicenda molto curiosa. Da lontano aveva visto un animale in difficoltà insieme alla sua squadra e senza pensarci due volte, hanno cercato un modo per aiutarlo. La foresta era molto fitta, non era semplice e non si riusciva neanche bene di che animale si trattasse.
Ho sentito delle voci strane che mi hanno ricordato un gatto o un bambino piccolo. Ho notato una specie di simpatico animale che camminava verso di me. All’inizio mi ricordava un cane, ma poi ho subito capito che invece non si trattava di un altro animale. -Ha raccontato l’uomo.
Si trattava di un cucciolo di alce, era da solo e molto spaventato. La vicinanza dell’uomo lo preoccupava molto, allora si è avvicinato lentamente per non farlo angosciare di più. Poi quando ha capito che nessuno voleva fargli del male, si è tranquillizzato.
All’inizio era piuttosto timido, ma alla fine ha deciso che gli sembravo affidabile e si è lasciato avvicinare. Ha anche cercato di trovare qualcosa sotto la mia ascella, deve aver pensato che avessi le ghiandole mammarie. Era molto affamato.
Prikko ovviamente non aveva nulla da mangiare sul momento, ma voleva comunque aiutarlo.
Ho chiamato il nostro ufficio veterinario e ho raccontato loro l’accaduto. Volevo fare di più per il piccolo alce e volevo chiedere loro cosa fosse meglio per lui. -Ha detto l’uomo.
Così un veterinario del centro si è precipitato sul posto con una bottiglia di latte per nutrire l’alce, nel caso in cui la sua mamma non sarebbe tornata a prenderlo. Sono riusciti lentamente anche a farlo uscire dal cespuglio in cui era incastrato, non è stato facile ma ne è valsa la pena.
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