Il terrore può bloccare chiunque. Tutti vorrebbero scappare dalle bombe che stanno martoriando l’Ucraina, ma la paura può spingere a fermarsi, neppure un cane. A rimanere sull’asfalto freddo, a chiudere gli occhi nella speranza che l’incubo possa finire il più in fretta possibile.
Capita alle persone che sanno che cosa è la guerra, di che cosa è capace la mente dell’uomo pronto a uccidere i suoi simili e a distruggere intere città. E poi ci sono degli esseri viventi come i cani, gatti e gli altri animali, che non riescono a capire perché tutto questo accada e lo dimostra qui di seguito la dolcezza del cane in una foto dall’Ucraina.
E a immortalare quella paura ci ha pensato un fotografo del Los Angeles Times, in uno scatto realizzato a Irpin, una dei luoghi più devastati dall’offensiva russa. La stessa città dove nei giorni scorsi è stato ucciso il giornalista americano Brent Renaud. La stessa città dove il sindaco Oleksandr Mrkuscyn ha vietato l’accesso ai media per evitare che possano essere rintracciati dai russi.
E in quell’immagine il fotografo cattura un momento tanto commovente quando dolce: un cane è fermo in mezzo alla strada. Sullo sfondo si vedono dei veicoli distrutti e bruciati. Il terrore dei bombardamenti lo ha letteralmente paralizzato e non riesce a muoversi, non riesce a continuare.
Il suo proprietario, Andrej Kulik, capisce la situazione e si comporta di conseguenza: inutile cercare di forzarlo tirandolo con il guinzaglio. Lui e il suo quattrozampe stanno condividendo un dramma, la stessa paura. E così si ferma, si piega sulle gambe. Il cane affonda il muso fra le sue mani, lui lo coccola. Gli tappa le orecchie per tampoanre i rumori e poggia la sua testa sulla sua fronte.
La foto non ci racconta quali siano state le parole bensì un gesto che chi ha un amico a quattro zampe si sarà trovato molte volte a fare quando ci sono gli odiosi botti di Capodanno.
Qui però c’è la guerra e i due protagonisti della foto dovrebbero togliersi in fretta da quella strada per sicurezza. Ma rimangono lì per qualche istante, l’uomo gli avrà sussurrato delle parole dolci, parole senza artifizi ma piene d’amore e di conforto. Parole che cercano di creare una bolla fatta di normalità, un altro mondo che li aiuti a fuggire dall’orrore della guerra.
Probabilmente quell’uomo non solo sta cercando di confortare il suo cane, ma lui stesso sta cercando di trovare una spalla in quell’oscenità. In un altra fotografia qui non riportata l’uomo viene immortalato nell’atto di entrare in un cancello con il suo animale, sono tornati a casa per passare il tempo che resta assieme.
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