Un uomo davvero molto coraggioso salva la vita ad un lupo in fin di vita, ma non sa come sarà ripagato.
La storia di cui trattiamo ha come protagonista un cercatore d’oro che si trovava nell’isola di Kupreanof, in Alaska. Mentre l’uomo si faceva strada tra gli arbusti della foresta viene catturato dalla vista di una sagoma non definibile.
Aguzzando meglio la vista vede sulla riva di una palude un enorme lupo accasciato al suolo. L’animale era immobile, stretto dal morso di una trappola che l’aveva ferito.
L’uomo, inizialmente intimorito dalla mole spaventosa dell’animale, notò un dettaglio che non poteva trascurare. Le mammelle della lupa erano gonfie e questo lasciava presupporre che c’erano dei cuccioli ad aspettarla.
L’uomo era cosciente del fatto che avvicinarsi al lupo implicava essere in pericolo, a maggior ragione liberarlo. Ma l’animale era così denutrito e privo di forze che l’uomo non riuscì a pensare ad altro che ai cuccioli.
Così cercò di ripercorrere a ritroso le tracce del lupo, addentrandosi nella foresta alla ricerca dei cuccioli. Dopo circa un chilometro ha trovato la tana.
L’uomo, nel tentativo di stanarli, ululava nella speranza che i piccoli uscissero dal nascondiglio. e fortunatamente così fu. L’uomo li prese e cautamente, trasportandoli nella borsa, li portò dalla madre.
Nonostante la lupa stesse sempre sulla difensiva, l’uomo le avvicinò dei resti di un cervo in modo da placarle la fame. Nei giorni successivi l’uomo diventò amico dei cuccioli ed anche la lupa iniziò a scodinzolargli.
Dopo qualche giorno l’uomo si fece coraggio e provò di nuovo ad avvicinarsi alla coda intrappolata della lupa. Lei non ringhiò, anzi, leccò la sua mano quasi a dire che si fidava delle sue azioni.
L’uomo alla fine riuscì a liberarla e lei zoppicando dimostrò di essergli grata. Lo persuase a seguirlo e lo portò su di una montagna dal suo branco.
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