Così come nell’essere umano, anche negli animali sono possibili le malformazioni genetiche. Una di queste è l’agenesia palpebrale, un’anomalia che ha colpito un’intera cucciolata di gattini. Un giorno, una donna stava tornando a casa, quando si è imbattuta in questi piccoli batuffoli. Dopo averli recuperati dalla strada, li ha portati in un santuario, dove i volontari si sono presi cura di loro.
L’agenesia palpebrale non frena il loro entusiasmo e la loro voglia di vivere
Tra le strade di Los Angeles, una donna e sua figlia, trovano tre piccoli gattini randagi. La loro mamma non era presente e non se la sono sentita di lasciarli solo, senza nessuno che si prendesse cura di loro. Così, li recuperano e li portano presso il Santuario di Milo, una struttura in cui ci sono dei volontari che si prendono cura degli animali randagi.
I tre felini avevano una particolarità. I loro occhi non erano aperti e sembravano avessero un problema, che il veterinario ha definito agenesia palpebrale. Si tratta di un alterazione di sviluppo della palpebra superiore, che può mancare nella sua interezza o solo in parte. Questo porta ad un’irritazione progressiva della cornea, a cui consegue la formazione di ulcere e la perdita completa della vista.
Sfortunatamente, quando sono arrivati al Santuario, due di loro erano già ciechi ed uno era nato senz’occhi. I volontari si riferiscono a loro chiamandoli gli “Umble“, poiché i loro nomi sono Tumble, la femmina tricolore, Rumble quello tutto nero e Bumble bianco e nero. I volontari si sono presi cura di loro, sostenendoli nei loro progressi e cercando di trovare loro una casa. Inizialmente non fu facile, ma sei mesi dopo una donna chiese la loro adozione. Oggi vivono tutti insieme con la loro nuova proprietaria ed una sorellina canina che si prende cura di loro.
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